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Nelle nostre esercitazioni studieremo le proprietà di una serie di
piccoli peptidi che hanno una certa propensione ad assumere la strutture
di ``forcina '' (
-hairpin). Essi sono derivati
da un frammento del dominio B1 della proteina G (PDB code 2gb1);
il modello è costituito da un 10-peptide denominato GPM12, la cui
struttura secondaria in soluzione però non è stata risolta
GPM12 | Gly1-Tyr2-Asp3-Asp4-Ala5-Thr6-Lys7-Thr8-Phe9-Gly10 | GYDDATKTFG |
Possiamo analizzare i seguenti mutanti di GPM12:
D4P | Gly1-Tyr2-Asp3-Pro4-Ala5-Thr6-Lys7-Thr8-Phe9-Gly10 | GYDPATKTFG |
K7G | Gly1-Tyr2-Asp3-Asp4-Ala5-Thr6-Gly7-Thr8-Phe9-Gly10 | GYDDATGTFG |
D4P/K7G | Gly1-Tyr2-Asp3-Pro4-Ala5-Thr6-Gly7-Thr8-Phe9-Gly10 | GYDDATGTFG |
Di quest'ultimo doppio-mutante è nota la struttura in soluzione (PDB code 2e4e).
Costruiamo le proteine in una conformazione (il più possibile) lineare, in modo da verificare se evolvono spontaneamente verso la struttura a forcina, e quali sono i fattori che condizionano questa evoluzione (sequenza primaria, presenza del solvente, condizioni termodinamiche (temperatura), ...).
Il piano di lavoro è il seguente:
Una versione funzionante del programma VMD dovrebbe essere già attiva (con la configurazione creata al punto precedente, il comando `vmd' dovrebbe lanciare ~signorini/bin/vmd)
Usare la versione 1.8.7 di VMD perché il molefacture della 1.8.6 non funzione (prolina sbagliata).
Menu Extensions / Modeling / Molefacture : partire da molecola vuota
Menu Build / Protein Builder : aggiungere i residui configurando
gli angoli di Ramachandran a e
(straight).
Alla fine modificare i residui terminali, aggiungendo un H all'N terminale (``Add hydrogen to selected atom'') e un ossidrile al C terminale (Menu Build / Replace hydrogen with fragment)
Salvare come PDB e ricaricare la molecola in VMD. È possibile che alcuni atomi di catene laterali siano venuti troppo vicini e che ce li presenti come legati. Invece di cercare di muovere pezzi della molecola con Molefacture, proviamo a minimizzare l'energia potenziale in ORAC. In ogni caso si possono cancellare gli atomi di H perché ORAC li riassegna automaticamente.
Una versione funzionante del programma ORAC dovrebbe essere già attiva (il comando `orac' dovrebbe lanciare ~signorini/bin/orac). Altrimenti, eseguire installazione e test come di seguito:
Scaricare la versione aggiornata del programma ORAC dal sito ufficiale http://www.chim.unifi.it/orac, spacchettarla e compilarla sul proprio PC seguendo le istruzioni.
Eseguire i test fondamentali (directory tests/basic_tests )
Analisi del file di input
presentazione del programma e dei file di input e output: http://www.chim.unifi.it/u/signo/did/biomol/orac.pdfhttp://www.chim.unifi.it/u/signo/did/biomol/orac.pdf
~/orac
) con sottodirectory
lib e pdb (Si può copiare tutto il contenuto di
/home/signorini/biomol/orac)
Come già visto, definisce tre file di dati
Ricordare che i due residui terminali sono definiti a parte nel file delle topologie.
La struttura creata con VMD usa in certi casi dei nomi di atomi diversi da quelli di AMBER. Questi vanno ``tradotti'' nei corrispondenti nomi di AMBER; lo si fa confrontando il file PDB e il file di topologia (nei casi dubbi, usando VMD per identificare gli atomi). Es:
HN-> H
Notare che le due glicine terminali sono, rispettivamente, N-terminale e C-terminale, ovvero la sequenza, in termini di residui definiti nella topologia AMBER, è
gly-h ... gly-o
Si può eseguire la minimizzazione con due metodi: Steepest Descent e Conjugate Gradient
&SETUPCRYSTAL 200.0 200.0 200.0
READ_PDB ../pdb/D4PK7G_all.pdb&END
&PARAMETERSREAD_TPG_ASCII ../lib/amber03.tpg
READ_PRM_ASCII ../lib/amber03.prm
JOIN SOLUTE&ENDgly-h tyr asp pro ala thr gly thr phe gly-oEND
&POTENTIALEWALD OFF
CUTOFF 100.
STRETCHING&END
&SIMULATIONMINIMIZECG 0.00001
&END# oppure SD 0.00001END
&INOUTASCII 100.0 OPEN minim.pdb&END
&RUNTIME 3000.0
PRINT 100.0
PROPERTY 100.0&END
Ad es:
orac-post-out P="TotPot Bonded NonBond" min.out > ene
plot -1,2-4 ene